La chiesa, nata perché la piccola chiesa non era sufficiente per dare accoglienza al quartiere che si era espanso negli anni del boom edilizio, realizzata in cemento armato, occupa una superficie di circa 840 mq. Presenta un’unica aula a ventaglio con tetto a capanna sostenuto da otto travi che poggiano su otto colonne con altezza massima sull’altare maggiore, dove raggiuge 12 metri.
L’esterno della chiesa mostra la fattura moderna e rivela l’andamento a ventaglio dell’aula, con otto colonne sporgenti all’esterno che reggono le travi del tetto, mentre la massima altezza all’esterno, corrispondente all’area dell’Altare, reca una veletta che si innalza con tre campane sovrapposte.
La facciata si presenta con superficie convessa, in relazione alla forma a ventaglio dell’aula, con andamento a capanna, con ingresso, caratterizzato da un ampio portale centrale fiancheggiato da finestre che seguono l’andamento delle falde inclinate, in cima sulla cuspide reca la riproduzione in vetroresina della statuina in cartapesta della Vergine con Bambino che era nella chiesetta antica. Le vetrate si estendono per 120 mq, progettate dall’artista Valer Parrillo, rappresentano una grande Croce centrale con la Vergine Maria, S. Francesco d’Assisi, Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta e una coppia di fidanzati che rappresentano l’amore che sta nascendo.
Nel 1999 è stato aggiunto un grande mosaico posto sull’Altare Maggiore che rappresenta la Madonna di Mater Domini, realizzata dall’artista albanese Josif Droboniku
Il campanile, sobrio ed essenziale, è realizzato nella parte retrostante della chiesa, presenta una veletta che reca la scritta “Ave Mater Domini” e, elevandosi sopra la superficie del tetto, reca tre campane sovrapposte.
Il presbiterio e l’intere chiesa sono stati costruiti secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II in materia di adeguamento liturgico, con altare e ambone in marmo, di foggia moderna, con immagini cristologiche.